Avete mai provato a offrire una torcetta accesa a un bambino di due anni? E a un bambino di quattro anni? O a uno di cinque?
Io l’ho fatto, più e più volte e in tante diverse situazioni. Con la torcetta in mano, ho visto i bambini farne di tutti i colori. E non lo dico solo metaforicamente!
Per questo, ho deciso di scrivere un’ode a questo piccolo strumento. Si merita un riconoscimento e, per quanto mi riguarda, si meriterebbe un posto in prima fila tra i materiali messi a disposizione dei bambini, nei servizi dedicati all’infanzia e non solo.
Perché? Per un semplice motivo: i bambini adorano usare la torcetta! Sempre, comunque e a qualunque età.
Certo, il modo in cui la usa un bambino di due anni appare diverso da quello in cui la usa uno di cinque. Tuttavia, l’interesse e la curiosità che questo piccolo strumento suscita nei bambini sembra essere sempre presente e uguale per tutti.
Come mai la torcetta piace così tanto ai piccoli? Qual è il suo segreto? L’idea che mi sono fatta, osservando i bambini in azione, è che questo piccolo strumento riesca a offrire ai bambini così tante possibilità di esplorazione e gioco, che più lo usano e più si intrigano.
Se ci pensiamo bene, la torcetta è leggera, facile da usare, trasportabile in ogni luogo. Può essere mossa in ogni direzione e fatta rotolare, infilata nei tubi e nei buchi, nascosta dietro le tende e dentro i contenitori, fatta interagire con una miriade di oggetti e materiali differenti e tanto altro ancora.
Con una torcetta in mano, il bambino può decidere di generare il fenomeno della luce come vuole, quando vuole e dove vuole. Tutto questo, in autonomia, con i propri tempi e i propri modi, senza bisogno dell’aiuto degli adulti. Wow!
Che dire ancora? La torcetta è a misura delle mani di un bambino. O meglio, la torcetta è a misura dello sguardo di un esploratore del mondo, attento, curioso e desideroso di conoscere i fenomeni che si manifestano in esso.
Insomma, come si direbbe qui dalle mie parti, la torcetta è uno strumento davvero “ganziale” e tutti i bambini dovrebbero avere l’opportunità di utilizzarla, dal nido alla scuola materna. E perché no, anche oltre!
Ho reso l’idea o devo continuare?