2004, Robbiate.
Fuori, una tipica giornata d’autunno brianzolo.
Dentro, una tipica aula di scuola elementare e la mia testa in confusione…
Frequentavo l’ultimo anno di dottorato all’osservatorio astronomico di Brera e mi trovavo fra i banchi di un corso di formazione organizzato dall’Università Milano- Bicocca. Dovevo scegliere, fra i grafi proposti, i due che rappresentavano l’inizio del mio percorso universitario e il presente. Scelsi una retta e un grafo ad albero.
Quando iniziai l’università, infatti, non avevo dubbi: volevo studiare fisica, laurearmi e insegnare nel liceo scientifico dove io stessa avevo studiato. Semplice, lineare: da A a B.
Nel 2004, invece, dubbi e incertezze erano all’ordine del giorno. Proprio come in un grafo ad albero, da una linea diritta la mia vita aveva iniziato a diramarsi in tantissime direzioni: non sapevo dove andare… Ma, in quel caos, la scintilla!
Trovai il coraggio di esprimere come mi sentivo. Raccontai della ricerca in astronomia e del volontariato coi bambini: due rami dell’albero e un desiderio, ancora nascosto e fumoso, di far incontrare questi due mondi.
Alla fine dell’incontro, il docente mi parlò di Nicoletta Lanciano, esperta di didattica dell’astronomia per ragazzi e bambini. Presi parte a uno dei suoi incontri di formazione pochi mesi dopo. C’erano anche Enrica Giordano e Paola Catalani, diventate rispettivamente mia maestra e mia collega di una lunga ricerca nel campo della didattica dell’astronomia nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria.
A ripensarci oggi, quella grigia giornata d’autunno del 2004 rappresenta il mio Big Bang: il momento in cui sono tornata a guardare il cielo con amore e desiderio, la scintilla che ha dato il via a La Fisica delle Meraviglie.
2004, Robbiate.
Fuori, una tipica giornata d’autunno brianzolo.
Dentro, una tipica aula di scuola elementare e la mia testa in confusione…
Ma, in quel caos, la scintilla!
Trovai il coraggio di esprimere come mi sentivo: raccontai della ricerca in astronomia e del volontariato coi bambini… Un desiderio, ancora nascosto e fumoso, di far incontrare questi due mondi.
A ripensarci oggi, quella grigia giornata d’autunno del 2004 rappresenta il mio Big Bang: il momento in cui sono tornata a guardare il cielo con amore e desiderio, la scintilla che ha dato il via a La Fisica delle Meraviglie.